Trattamento integrativo 2025, ecco chi ne ha diritto

Buone notizie per lavoratori e pensionati: il trattamento integrativo è stato confermato anche per il 2025, garantendo un bonus di 100 euro al mese in busta paga per coloro che rientrano nei requisiti di reddito previsti dalla normativa.

Cos’è il trattamento integrativo?
Il trattamento integrativo, che ha sostituito il cosiddetto Bonus Renzi, è un importo aggiuntivo riconosciuto ai lavoratori dipendenti e assimilati. L’importo viene erogato direttamente con lo stipendio mensile e riportato in busta paga sotto la voce TIR.

Chi ne ha diritto?
Il bonus spetta a diverse categorie di lavoratori, tra cui:
• Titolari di redditi da lavoro dipendente
• Pensionati INPS, a patto che non percepiscano altri sussidi o indennità (come le rendite INAIL per infortuni sul lavoro)
• Lavoratori atipici e disoccupati, categoria che distingue il trattamento integrativo dal precedente Bonus Renzi.

Quanto spetta e a chi?
L’importo annuo riconosciuto è pari a 1.200 euro e viene destinato a chi ha un reddito lordo annuo fino a 15.000 euro, a condizione che l’IRPEF lorda superi la detrazione spettante secondo l’articolo 13 del TUIR.
Per chi ha un reddito compreso tra 15.000 e 28.000 euro, il bonus varia in base alla differenza tra le detrazioni fiscali spettanti e l’IRPEF lorda dovuta.
Chi supera la soglia dei 28.000 euro non ha diritto ad alcun trattamento integrativo.

Come viene erogato?
L’importo viene riconosciuto automaticamente dal datore di lavoro o dall’INPS, senza necessità di presentare domanda. L’unico caso in cui è richiesta una comunicazione è quello della rinuncia volontaria al trattamento integrativo.
Il trattamento integrativo sul reddito da lavoro dipendente, confermato anche per il 2025, viene accreditato direttamente in busta paga dal datore di lavoro o, in alcuni casi, dall’INPS. Tuttavia, i lavoratori hanno la possibilità di scegliere se riceverlo mensilmente o posticiparne l’incasso.

Chi ha diritto al trattamento integrativo riceve un bonus totale di 1.200 euro annui, suddiviso in quote mensili di circa 100 euro. Tuttavia, l’importo varia leggermente a seconda della durata del mese:
• Nei mesi da 31 giorni, vengono accreditati 101,92 euro
• Nei mesi da 30 giorni, l’importo scende a 98,63 euro.
I lavoratori che hanno dubbi sul proprio reddito complessivo a fine anno possono decidere di rinunciare all’erogazione mensile del bonus. In questo caso, il trattamento integrativo potrà essere recuperato in due modi:

  1. Come conguaglio direttamente in busta paga a fine anno
  2. Attraverso la dichiarazione dei redditi, chiedendolo come rimborso all’Agenzia delle Entrate
    Tale flessibilità permette ai lavoratori di gestire il bonus in base alle proprie esigenze fiscali, evitando di dover restituire eventuali somme qualora il reddito complessivo superasse i limiti previsti per l’erogazione.
    Un’opportunità di sostegno economico importante, che continua a rappresentare un aiuto concreto per molte famiglie italiane.

A cura di Giornale Weekend

Condividi articolo