Il “periodo di comporto” è un termine tecnico che si riferisce al periodo massimo durante il quale un lavoratore dipendente, assente per malattia, ha diritto alla conservazione del posto di lavoro. Questo concetto è regolato dalla legge italiana e dai contratti collettivi di lavoro (CCNL) e rappresenta una tutela fondamentale per i lavoratori, offrendo protezione contro il licenziamento durante un periodo di fragilità dovuto a motivi di salute.
Il periodo di comporto è dunque il tempo durante il quale un lavoratore assente per malattia non può essere licenziato per questo motivo. Questo periodo è determinato sia dalle leggi nazionali che dai contratti collettivi di lavoro e varia in base al settore e alla categoria professionale. In generale, il periodo di comporto può essere di due tipi:
Comporto secco: si riferisce a un periodo di assenza continuativa per malattia.
Comporto frazionato: si applica quando le assenze per malattia sono suddivise in più periodi distinti nel corso di un certo arco temporale.
La durata del periodo di comporto varia a seconda del contratto collettivo applicato e della categoria di appartenenza del lavoratore. Generalmente, nei contratti collettivi di lavoro, la durata del comporto è fissata tra i 3 e i 12 mesi, a seconda della gravità della malattia e delle specifiche clausole del contratto. Ad esempio, nel settore pubblico, il comporto è spesso di 18 mesi.
La legge prevede che durante il periodo di comporto, il lavoratore abbia diritto alla conservazione del posto di lavoro e alla corresponsione di una parte dello stipendio, che può variare in funzione della durata dell’assenza. Questo diritto è garantito fino al raggiungimento del termine massimo del periodo di comporto.
Durante il periodo di comporto, il licenziamento del lavoratore per il motivo della malattia è considerato illegittimo. Tuttavia, una volta terminato il periodo di comporto, il datore di lavoro può procedere con il licenziamento, purché avvenga per giustificato motivo oggettivo e non sia discriminatorio.
Il licenziamento subito dopo la fine del periodo di comporto è possibile, ma deve rispettare alcune condizioni legali. In alcuni casi, è possibile negoziare un ulteriore periodo di tolleranza o il prolungamento del comporto, specialmente in presenza di gravi motivi di salute, ma questo richiede un accordo tra datore di lavoro e lavoratore.
Il periodo di comporto è una misura di protezione essenziale per i lavoratori che affrontano problemi di salute. Comprendere la durata e le condizioni di questo periodo è fondamentale per tutelare i propri diritti sul posto di lavoro; è importante essere consapevoli delle proprie condizioni contrattuali e dei propri diritti, per evitare spiacevoli sorprese al termine del comporto.
A cura di Nicola D’Auria