Negli ultimi mesi, un’ondata di truffe online ha preso di mira utenti su piattaforme come PayPal, Nexi, WhatsApp e Telegram, con l’obiettivo di sottrarre dati sensibili e accedere ai conti bancari. I truffatori inviano messaggi che sembrano provenire da servizi affidabili, avvisando di pagamenti non autorizzati e invitando gli utenti a cliccare su link fraudolenti. Il phishing è la tecnica più comune, e le conseguenze possono essere devastanti. Molti utenti stanno ricevendo SMS che riportano falsi avvisi di transazioni non autorizzate con importi come “256 euro”, collegando il pagamento ai loro account PayPal o carte Nexi. Il messaggio suggerisce di bloccare il pagamento tramite un link che, in realtà, indirizza a una piattaforma fraudolenta creata per rubare le credenziali d’accesso. Questa tattica, nota come phishing, utilizza il nome e il logo di grandi marchi per creare un’apparenza legittima. È importante ricordare che banche e servizi di pagamento non includono mai link diretti per bloccare transazioni. Anche su WhatsApp e Telegram, i truffatori stanno colpendo con messaggi apparentemente innocui come “Salve, posso parlarle?” o “Ciao, tutto bene?”. Questi messaggi, scritti in un italiano impeccabile, mirano a far rispondere l’utente per avviare una conversazione che può evolvere in richieste più rischiose. I numeri che inviano questi messaggi spesso provengono da paesi esteri, con prefissi non italiani, come +62 (Indonesia) o +370 (Lituania). Rispondere a questi messaggi potrebbe esporre a rischi maggiori.
Come Proteggersi?
• Non cliccare mai su link sospetti ricevuti tramite SMS, WhatsApp o Telegram.
• Verificare sempre la fonte dei messaggi direttamente attraverso i canali ufficiali delle aziende.
• Segnalare e bloccare i numeri sospetti su WhatsApp e Telegram per contribuire alla sicurezza collettiva.
• Utilizzare autenticazione a due fattori per proteggere i propri account online.
Le truffe online stanno diventando sempre più sofisticate, e prestare attenzione ai dettagli è fondamentale per proteggere i propri dati e la sicurezza dei conti.
A cura di Christian Apadula