Omicidio Vassallo, l’Anci si costituirà parte civile nel processo del sindaco pescatore

Una luce dopo ombre, silenzi e depistaggi. A quasi quindici anni dall’omicidio del primo cittadino di Pollica, Angelo Vassallo, ucciso a colpi di rivoltella il 5 settembre del 2010, finalmente sembra esserci una svolta e l’associazione nazionale dei Comuni italiani, l’Anci, ha già annunciato di costituirsi parte civile nel processo del sindaco pescatore cilentano diventato nel tempo un simbolo di legalità noto in tutta Europa.

Solo lo scorso novembre, il raggruppamento operativo speciale dei carabinieri di Roma ha eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere con l’accusa di omicidio volontario destinate ad altrettanti soggetti da tempo sotto la lente di ingrandimento degli investigatori. Secondo gli inquirenti, a decretare la pena di morte di Vassallo fu un gruppo di colletti bianchi legato alla criminalità organizzata dell’area napoletana. A finire in manette, l’ufficiale dei carabinieri Fabio Cagnazzo, il figlio del boss già collaboratore di giustizia Romolo Ridosso del clan di Scafati Loreto-Ridosso, l’imprenditore Giuseppe Cipriano e l’ex brigadiere dell’Arma Lazzaro Cioffi.

Stando alle ricostruzioni del caso, il movente dell’assassinio risalirebbe alla scoperta, fatta nei mesi precedenti da Vassallo, di un traffico di stupefacenti riconducibile ad ambienti camorristici nel quale sarebbero stati coinvolti anche esponenti dell’Arma dei carabinieri. Secondo quanto sta emergendo, il sindaco avrebbe infatti confidato di voler formalizzare una denuncia che avrebbe fatto tremare il “sistema” mafioso dedito allo spaccio costituito all’ombra delle acque cilentane. “Siamo solo alle battute iniziali di una tragedia che ha sconvolto il territorio e per la quale chiediamo giustizia piena” raccontano in una nota i fratelli di Vassallo, Dario e Massimo, oggi a capo della Fondazione dedicata al sindaco pescatore.

L’omicidio
Il tragico evento si consumò la sera del 5 settembre 2010. Vassallo stava rientrando a casa a bordo della sua autovettura ma purtroppo non ci arrivo mai. Il percorso venne bloccato improvvisamente a pochi metri dall’abitazione da un’auto in contromano. Una o forse due persone, non esistono testimoni oculari, scesero dalla macchina, si avvicinarono al finestrino dell’auto del sindaco e spararono nove colpi di pistola, sette dei quali andati a segno.
Tutt’oggi l’arma del delitto non è stata mai ritrovata.


La memoria
Il barbaro omicidio del sindaco pescatore, dalla provincia di Salerno fece in un attimo il giro del mondo, alla notizia della sua morte il Parlamento Europeo decretò un minuto di silenzio in omaggio a Vassallo mentre nel tempo si sono moltiplicati in tutto il Paese eventi ed iniziative per ricordarlo e soprattutto per invocare giustizia. Vassallo è stato ricordato più volte negli ultimi anni anche dall’Anci. L’Associazione promuove ogni anno, a partire dal 2011, il premio Angelo Vassallo, che viene assegnato alle Amministrazioni che si distinguono in progetti di tutela e promozione del territorio e all’insegna della trasparenza amministrativa.

A ricordare l’impegno di Vassallo è stato pure il neo eletto presidente nazionale dell’Anci, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, che ha dedicato al sindaco pescatore un sentito pensiero durante la conclusione della 41esima Assemblea dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani: “Mi auguro che finalmente lui possa avere giustizia perché significherebbe avere giustizia per i tanti sindaci che ogni giorno si impegnano e, con il sacrificio personale e dei propri cari, si mettono a servizio delle rispettive comunità”.

A cura di Alessio Liberino
Volontario Servizio Civile Anci Campania

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