Bonus Affitti per neoassunti: una rivoluzione nella mobilità lavorativa introdotta dalla Legge di Bilancio 2025

La Legge di Bilancio 2025 segna una svolta per il mondo del lavoro con l’introduzione del Bonus Affitti per Neoassunti a tempo indeterminato. Questa misura fiscale innovativa mira a sostenere la mobilità lavorativa e migliorare il reclutamento aziendale, offrendo un aiuto concreto a chi si trasferisce per motivi professionali e favorendo le aziende nella ricerca di manodopera qualificata.

Il Bonus Affitti è rivolto ai lavoratori assunti a tempo indeterminato nel 2025, che si trasferiscono per accettare un nuovo impiego. Consente ai datori di lavoro di rimborsare fino a 5.000 euro annui per spese di affitto e manutenzione dell’immobile locato, per un periodo massimo di due anni.

Le somme rimborsate non concorrono al reddito imponibile del lavoratore, garantendo un significativo risparmio fiscale per i beneficiari. Tuttavia, rimangono rilevanti ai fini contributivi e per il calcolo dell’ISEE, potenzialmente influenzando altre prestazioni sociali.
La misura punta a raggiungere due obiettivi principali:

1) Favorire la mobilità lavorativa: riducendo l’impatto economico del trasferimento per chi accetta opportunità lontano dalla propria residenza.

2) Sostenere le aziende: facilitando il reclutamento di personale qualificato in settori o aree geografiche con scarsa disponibilità di lavoratori.
Possono accedere al Bonus i lavoratori con contratto a tempo indeterminato: il rapporto di lavoro deve iniziare tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025. Non sono ammessi contratti a termine o di apprendistato.

Altro requisito per accedere al bonus è il limite di reddito: il lavoratore non deve aver percepito oltre 35.000 euro di reddito annuo da lavoro dipendente nell’anno precedente all’assunzione.

Inoltre, la nuova residenza deve essere ad almeno 100 km di distanza dal precedente luogo di lavoro e il trasferimento deve avvenire in concomitanza con l’assunzione.

Il Bonus Affitti rappresenta uno strumento strategico per incentivare i dipendenti a trasferirsi, aiutando le imprese a colmare il divario di manodopera qualificata in aree geografiche o settori con alta domanda; rappresenta altresì una risposta concreta alle sfide della mobilità lavorativa e del reclutamento aziendale, offrendo un supporto economico ai lavoratori e un vantaggio strategico alle imprese.

Una misura che, se gestita al meglio, potrebbe contribuire a ridisegnare il panorama del lavoro in Italia, promuovendo una maggiore flessibilità e competitività nel mercato.

A cura di Nicola D’Auria

Condividi articolo