Il futuro del lavoro in Italia: Green, Digitale e competenze tecniche al centro della domanda occupazionale

Un recente report di Unioncamere, intitolato “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2024-2028)”, offre uno sguardo approfondito sulle professioni che saranno maggiormente richieste dalle aziende nei prossimi anni. Il mercato del lavoro italiano vedrà un aumento della domanda di competenze legate alla transizione ecologica e digitale, mentre l’intelligenza artificiale integrerà molte professioni, ma ne sostituirà poche completamente.

Secondo il rapporto, l’Italia necessiterà tra i 3,1 e i 3,6 milioni di nuovi lavoratori entro il 2028. Di questi, circa 3 milioni saranno richiesti per sostituire lavoratori uscenti, mentre solo una parte minore sarà rappresentata da nuove assunzioni.

Anche la pubblica amministrazione richiederà nuovi addetti, soprattutto nell’assistenza sociale, nell’insegnamento e nella sanità.
Le competenze più richieste riguarderanno principalmente la transizione ecologica; i lavoratori dovranno avere conoscenze specifiche in questo ambito. Anche il digitale avrà un ruolo cruciale, mentre l’intelligenza artificiale, che inizialmente sembrava destinata a rivoluzionare il mercato del lavoro in modo drammatico, avrà un impatto più moderato, integrando ma di certo non sostituendo completamente molte professioni.

Il rapporto evidenzia anche un progressivo spostamento della domanda verso il settore dei servizi e delle professioni tecniche, dirigenziali e specialistiche. Al contrario, ci sarà una diminuzione delle opportunità per gli operai, riflettendo un cambiamento nelle esigenze del mercato del lavoro italiano.

Sul fronte educativo, solo il 38% delle posizioni aperte richiederà una laurea, con una preferenza per le materie STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), che offriranno tra 8.000 e 17.000 nuovi posti di lavoro all’anno. La maggior parte delle posizioni sarà riservata a diplomati, con il 46% del fabbisogno coperto da persone provenienti da istituti tecnici o professionali, mentre i liceali copriranno solo il 4% delle richieste.

Il report di Unioncamere conclude sottolineando la necessità di affrontare le criticità del mercato del lavoro italiano, come il mismatch tra domanda e offerta e la necessità di adeguare il sistema formativo alle nuove esigenze. Investire in competenze green e digitali sarà cruciale per mantenere competitiva l’Italia in un mercato in continua evoluzione.

A cura di Nicola D’Auria

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