Luigi Scelzo

Luigi Francesco Raffaele Scelzo, nacque a Castellammare di Stabia in via Gesù il 27 agosto 1880 da Giacomo e Murolo Marianna. Arruolato nel Regio Esercito svolse il servizio di leva nel distretto di Nola e fu posto in congedo illimitato. Nel 1900 si iscrisse alla Regia Accademia militare di artiglieria e Genio di Torino da cui uscì sottotenente d’artiglieria. Nel 1905 fu promosso tenente d’artiglieria e assegnato al 2° reggimento d’artiglieria da costa a La Spezia, dove, nel 1909 collaborò alla costruzione di un velivolo dello stesso tipo del Wright. Prese altresì parte agli studi e alla costruzione di dirigibili, alla costruzione della vasca Froude, alla costruzione della galleria del vento e ad altre esperienze sulle eliche, sugli involucri, sulle valvole a gas e sui propulsori. Fu pilota e collaudatore di dirigibili ed ebbe modo di introdurre innovazioni e perfezionamenti sia per quel che riguarda le attrezzature che per le manovre ed il pilotaggio. Intraprese esperimenti sull’uso della telegrafia e sull’armamento dei velivoli, eseguendo prove di tiro a bordo con mitragliatrici, cannoni, bombe e compilando istruzioni e norme. Ideò una torretta per mitragliatrici sul dorso del dell’involucro dei velivoli per la difesa contro gli attacchi dall’alto ed eseguì numerosi esperimenti relativi alla possibilità d’incendio, nel momento di apertura delle valvole del gas a contatto con il fuoco delle mitragliatrici. Nel corso del 1911, prima dello scoppio della guerra di Libia, partecipò all’organizzazione dei cantieri aeronautici di Verona e di Brindisi e nel dicembre, sbarcato a Tripoli allestì i dirigibili P.2 e P.3 che parteciparono alla guerra.
Nell’aprile del 1913 compì il primo volo lungo senza scalo con il dirigibile P.5, nel giugno del 1913 il primo volo notturno con il dirigibile P.4. Nel maggio del 1915 fu trasferito all’Istituto centrale di aeronautica e poco dopo nominato capo della Sezione tecnica dell’aviazione. Nell’agosto del 1915 gli fu affidata la direzione del Reparto produzione apparecchi e motori della Direzione tecnica dell’aviazione con sede a Torino. Fu promosso maggiore nel febbraio 1917 e decorato con una seconda medaglia d’argento al valor militare. Nel settembre dello stesso anno fu richiesto dalla Direzione tecnica dell’aviazione a dirigere l’Ufficio collaudi. Nel novembre 1918 fu promosso tenente colonnello nel Corpo aeronautico militare.
Nel dicembre del 1919 fu inviato a Parigi come ufficiale esperto di aeronautica nella Delegazione italiana presso la Conferenza di pace. Nel febbraio del 1927 fu promosso tenente colonnello del Genio aeronautico (ruolo ingegneri), fu promosso colonnello il 18 novembre 1928.
Nel periodo tra il 1929 e il 1937 elaborò numerosi brevetti riguardanti armi, bombe, siluri e congegni di utilizzo bellico. Partecipò a esercitazioni presso il campo di Furbara alla presenza di Mussolini, del re Vittorio Emanuele III e di Hitler (tra il 1934 e il 1938), che avevano lo scopo di dimostrare il funzionamento e gli utilizzi delle armi e congegni realizzati dall’Ufficio autonomo armamento. Fu promosso maggiore generale nel 1935 e tenente generale nel 1938. Collocato a domanda in congedo speciale ma iscritto nel ruolo degli ufficiali, fu richiamato in servizio temporaneo dal 31 dicembre 1940. Fu posto in congedo per raggiunti limiti d’età nel febbraio 1945. Nel periodo di lavoro alla Direzione superiore degli studi e delle esperienze (D.S.S.E.) si era speso in numerose invenzioni di armi e congegni militari, di cui circa una cinquantina vennero brevettati. Morì a Roma il 30 giugno 1962.

Alcune delle Onorificenze che gli furono conferite:
Medaglia d’argento al valor militare
Croce al merito di guerra
Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia
Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Medaglia commemorativa della guerra italo-turca 1911-1912
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915-18 (4 anni di campagna)
Medaglia a ricordo dell’unità d’Italia
Medaglia interalleata della vittoria
Ufficiali della Legion d’onore (Gran Bretagna)
Cavaliere di IV classe dell’Ordine del Sol Levante (Giappone).

L’articolo completo con note e fonti consultate lo trovate su: www.archivioplaitano.it

A cura di Giuseppe Plaitano

Condividi articolo