Nuove Meraviglie da Pompei antica

Un complesso termale privato, progettato per ospitare circa trenta persone e dotato di calidarium, tepidarium e frigidarium, oltre a uno spogliatoio con panchine (apodyterium), è emerso dagli scavi di una sfarzosa domus di Pompei. Questa dimora, già nota per la scoperta del “salone nero” con affreschi raffiguranti scene della Guerra di Troia e dell’oecus decorato con lussuose nature morte, si conferma una delle più prestigiose dell’antica città. Il ritrovamento, infatti, rivela uno dei complessi termali privati più grandi e articolati mai rinvenuti a Pompei. Tra gli ambienti più impressionanti spicca il frigidarium, una sala fredda con una vasta vasca centrale circondata da un portico colonnato di dimensioni straordinarie, pari a 10 metri per lato. Direttamente collegati al triclinium, la sala destinata ai banchetti, questi spazi termali avevano lo scopo di offrire agli ospiti momenti di relax e benessere durante i ricevimenti organizzati dal padrone di casa. Non si trattava soltanto di convivialità privata: secondo gli esperti del Parco Archeologico di Pompei, questi eventi costituivano occasioni cruciali per il proprietario per consolidare il proprio consenso politico, sostenere le candidature di amici e parenti o semplicemente riaffermare il suo status all’interno dell’élite cittadina. Il collegamento tra le terme e il banchetto è un tema che ricorre anche nella letteratura dell’epoca, come testimonia il Satyricon di Petronio. Nel celebre romanzo, il ricco liberto Trimalcione organizza una cena sontuosa in una città campana del I secolo d.C., preceduta da un bagno nel balneum, un dettaglio che riecheggia le usanze pompeiane prima dell’eruzione. Gli affreschi in stile pompeiano con soggetti legati alla Guerra di Troia, le raffigurazioni di atleti nel peristilio e la disposizione degli ambienti evocavano un’atmosfera di forte ispirazione greca, che alludeva a cultura, ozio e raffinatezza. Il salone nero, con le sue decorazioni eleganti, doveva trasportare gli ospiti in un immaginario palazzo greco, mentre il peristilio con la vasca monumentale e le terme adiacenti riproduceva lo scenario di un ginnasio ellenico. In questo contesto, gli ospiti, attratti dalla maestosità degli spazi e dalla raffinatezza del padrone, avrebbero lasciato la dimora parlando a lungo dell’esperienza vissuta. La struttura di supporto utilizzata durante i lavori sarà mantenuta per preservare la stabilità del sito in attesa del restauro definitivo. Questo intervento, esempio di archeologia all’avanguardia, permette di custodire un ulteriore frammento della storia pompeiana, arricchendo il patrimonio culturale e storico già straordinariamente prezioso della città sepolta.

A cura di Isacco Di Maio

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