Il toponimo “Fondo San Catello” è così ricordato in quanto nel XIV° sec in quel luogo c’era un grosso appezzamento fondiario di proprietà della famiglia Coppola con un onere di messe nella cappella di San Catello in Cattedrale. Divenne poi alla fine dell’ottocento proprietà del Comune. La zona oggi è onorata dalla piccola strada nei pressi del mercato ortofrutticolo. Questo luogo comprendeva anche l’area dove è ubicata la chiesa della Starza, mentre la vasta zona all’epoca sterrata comprendente l’attuale mercato ortofrutticolo e la scuola Basilio Cecchi era conosciuta con l’appellativo ancora oggi ricordato dagli anziani “areto ‘a corza”. L’ampia area fu utilizzata prima come “campo di corsa per cavalli” ed in un secondo momento come primo campo di calcio dell’A.C. Stabia 1907. Il Fondo san Catello si estendeva quindi dall’attuale quadrivio di via Nocera e comprendeva le attuali vie Petrarca, Boccaccio, Foscolo e via Carducci che confluivano su via Gragnano oggi via Guglielmo Marconi. Il primo fabbricato venuto a dar vita alla zona fu l’edificio per le scuole elementari Sandro Mussolini, poi intitolate a Basilio Cecchi, i cui lavori iniziarono nel 1910. In quel luogo poi realizzati il Mercato Ortofrutticolo, il Palazzo dei Mutilati ed altri edifici per civili abitazioni.
Il “Palazzo dei mutilati” fu costruito dopo la prima guerra mondiale, è conosciuto per la sua architettura e per il suo significato storico. Questa tipologia di edifici fu costruita in molte città d’Italia durante il periodo fascista, come luoghi di ritrovo, di supporto nonché abitazione per i reduci. L’edificio di via Fondo San Catello,2 ha la forma ad “U”. Questa configurazione architettonica è caratterizzata da tre corpi di fabbrica che si sviluppano attorno a un cortile interno aperto su un lato. Entrando dal cancello centrale nel primo edificio sulla destra, negli anni ’50 fu ospitata la prima sede degli esploratori stabiesi. Nel 1955 La Direzione della sezione di Castellammare del denominato “Corpo Nazionale dei Giovani Esploratori Italiani” inviava gli auguri natalizi ed invitava a visitare la propria sede nella Palazzina Mutilati.
La storia dello scoutismo nasce a Castellammare verso la fine degli anni ’40. Si ha notizia di un gruppo scout nell’ottobre del 1947 presente nella Concattedrale. La tessera del fondatore Pucillo Michele del I° reparto Esploratori di Castellammare ha come “primo bollino” l’anno 1948. Il documento invece che sancisce ufficialmente la Fondazione del I° Reparto Esploratori è datato Roma 23/12/1955. In quegli stessi anni il Rione San Marco era in piena espansione, nel 1953 il giovane sacerdote don Ciro Donnarumma, nato a Pimonte, ebbe il mandato dal Vescovo di “riunire “i fedeli del costruendo rione popolare periferico. Pochi erano i ragazzi che si avvicinavano all’oratorio “ante litteram” della piccola comunità parrocchiale del nuovo quartiere. Le celebrazioni liturgiche si officiavano in un piccolo scantinato di un condominio di recente costruzione di via Giuseppe Cosenza 248. L’attuale Chiesa, che nel corso degli anni andò ad espandersi, fu costruita da lì a poco, in pochissimi anni, fu difatti inaugurata nel 1959. Nei primi anni ’70 don Antonio Alfieri meglio conosciuto come Padre Alfieri, ex cappellano del Carcere di Nisida prima e docente all’Istituto alberghiero di Vico Equense poi, vecchio scout scelse Castellammare e la parrocchia del San Marco per piantare e far germogliare il seme dello scoutismo fondato da lord Robert Baden Powell fondando lo Stabia 1. Nel 1987 ci fu un tentativo di formazione dello Stabia 2 presso la chiesa della Starza, dopo alterne vicende si concretizzò nell’anno 2000.
A cura di Giuseppe Plaitano